sabato 12 novembre 2016

Una serata in libreria #3


"Ci piacciono i libri ma ci piace di più la gente che li legge"


Buon sabato cari lettori, oggi fa veramente molto freddo, un clima perfetto per starsene al calduccio in casa sotto una copertina di plaid con un bel libro tra le mani, che ne dite? Il mio pomeriggio ideale...

Dopo una lunga pausa ritorna la mia rubrica ideata grazie al gruppo di lettura al quale prendo parte una volta al mese presso la Libreria Tasso di Sorrento, dove ci riuniamo per discutere della lettura appena conclusa e ci impegniamo a sceglierne una nuova. Potete ben immaginare che la scelta non sempre ci risulta semplice, non tutte abbiamo gli stessi gusti, i libri sono tanti così come le continue novità, insomma io personalmente acquisterei tutta la libreria...ahahah!
Bando alle chiacchiere e veniamo a noi, l'intento di questo piccolo spazio è quello di condividere con voi la nostra scelta "librosa" e ammetto che questa volta sono più che soddisfatta, curiosi? 


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Titolo: Ogni mattina a Jenin

Autore: Susan Abulhawa
Editore: Feltrinelli
Collana: I Narratori
Anno edizione: 2011
Pagine: 390

Sinossi: Un romanzo struggente che può fare per la Palestina ciò che il "Cacciatore di aquiloni" ha fatto per l'Afghanistan. Racconta con sensibilità e pacatezza la storia di quattro generazioni di palestinesi costretti a lasciare la propria terra dopo la nascita dello stato di Israele e a vivere la triste condizione di "senza patria". Attraverso la voce di Amal, la brillante nipotina del patriarca della famiglia Abulheja, viviamo l'abbandono della casa dei suoi antenati di 'Ain Hod, nel 1948, per il campo profughi di Jenin. Assistiamo alle drammatiche vicende dei suoi due fratelli, costretti a diventare nemici: il primo rapito da neonato e diventato un soldato israeliano, il secondo che invece consacra la sua esistenza alla causa palestinese. E, in parallelo, si snoda la storia di Amal: l'infanzia, gli amori, i lutti, il matrimonio, la maternità e, infine, il suo bisogno di condividere questa storia con la figlia, per preservare il suo più grande amore. La storia della Palestina, intrecciata alle vicende di una famiglia che diventa simbolo delle famiglie palestinesi, si snoda nell'arco di quasi sessant'anni, attraverso gli episodi che hanno segnato la nascita di uno stato e la fine di un altro. In primo piano c'è la tragedia dell'esilio, la guerra, la perdita della terra e degli affetti, la vita nei campi profughi, condannati a sopravvivere in attesa di una svolta. L'autrice non cerca i colpevoli tra gli israeliani, racconta la storia di tante vittime capaci di andare avanti solo grazie all'amore. Il romanzo era stato pubblicato nel 2006 con il titolo Nel segno di David.




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Susan Abulhawa, cittadina americana, nasce da una famiglia palestinese in fuga dopo la Guerra dei Sei Giorni e vive i suoi primi anni in un orfanotrofio di Gerusalemme. In seguito abita in diversi paesi, tra cui anche il Kuwait e la Giordania. Si laurea in scienze biomediche all'Università della South Carolina ed ebbe una brillante carriera nell'ambito delle scienze mediche.
Susan Abulhawa è autrice di numerosi saggi sull'argomento, per cui è stata insignita nel 2003 del premio Edna Andrade, relatrice a diversi convegni e attivista in ambito umanitario, ha fondato l'associazione Playgrounds for Palestine, che si occupa soprattutto dei bambini dei Territori Occupati. Vive in Pennsylvania. I suoi articoli sulla situazione palestinese sono apparsi su numerose riviste, tra le quali «New York Daily News», «Chicago Tribune», «Christian Science Monitor» e «Philadelphia Inquirer». Nel 2006 Sperling & Kupfer pubblica il suo romanzo Nel segno di David, nel 2011 esce per Feltrinelli Ogni mattina a Jenin, e nel 2015 Nel blu tra cielo e mare, sempre per Feltrinelli



"Ogni mattina a Jenin" non è stata una scelta facile, tra le sue pagine si cela una storia struggente, malinconica e ricca di punti di riflessione. Questo romanzo ci è stato consigliato da un'amica del gruppo che lo aveva appena letto e ha affermato che attraverso la sua lettura si viene a conoscenza  dell'attuale situazione palestinese vista da una diversa prospettiva, non quella raccontata dai media e molto lontana dal nostro pensiero. Insomma una storia non semplice da affrontare ma sono sicura che lascerà il segno, o almeno lo spero. Aspettative alle stelle!!! E voi che ne pensate? Lo avete leggo, lo leggerete o non rientra tra i vostri generi letterari? A presto e...buon weekend!




6 commenti:

  1. Ciao Rosa, nn conoscevo il romanzo, ma mi sembra molto interessante! Lo terrò in considerazione!

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    1. Ciao Ariel, sarà una delle mie prossime letture, ti farò sapere! Un abbraccio

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  2. Io aspetto di sapere cosa te ne pare. Devo ammettere che la cover la ricordo ma si tratta di una lettura non molto affine ai miei gusti. Sono però curiosa di leggere il tuo parere :)

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    1. A breve lo leggerò, mi tocca prima scrivere la recensione de La cattedrale del mare!!!

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  3. Ciao Rosa ♥ Nemmeno io conoscevo questo bel romanzo ma... cavolo! Questi romanzi che ti soffocano un po' il cuore per affrontare tematiche difficili hanno un posto particolare tra le mie letture preferite :)
    Uhhh forse è da un po' che non passo di qui (mi spiace un sacco :3) ma ti assicuro che la tua grafica è una ME RA VI GLIA! *-*

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    1. Grazie , mi fa piacere che la nuova veste del blog ti piaccia!!! Anche io adoro questo genere di romanzi...vedremo! A presto e grazie per essere passata!

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